Archivos Mensuales: junio 2014

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Josefa Tolrà «solo quando disegno mi sento in pace»

Assumpta Bassas Vila
(VIA DOGANA. Revista di pratica politica. Libreria delle donne, Milano. N.109 Giugno 2014)

(…) Ma che cosa cerca e che cosa trova Josefa Tolrà disegnando, ricamando e offrendosi come mediatrice di messaggi che, a quando dice, vengono da una dimensione trascendente della realtà? La mia ipotesi è che il disegno nasca in lei dal sottilissimo filo di vita che la lega ancora al mondo e che aveva quasi perduto a causa del dolore. Se facciamo attenzione, in queste opere si tratta di un disegno a linea e anche se con gli anni si fa più complesso mantiene sempre una sottile fragilità e un’insistente disciplina e ritmo di bordure e gesti persistenti. Il disegno sembra salvarla dall’impazzire, cioè dall’affogare nel pantano della profonda pena che la teneva “inondata”, in uno stato di “morte in vita” che molte donne conoscono. Un’artista come Louise Bourgeois riconosceva, per esempio, che l’arte aveva avuto una funzione guaritrice nella sua vita, cioè che le aveva fornito una nuova via per non perdere il senno, facendo lavorare il trauma (il negativo) accumulato negli episodi dolorosi vissuti nell’infanzia.

Nei primi quaderni di Josefa Tolrà osserviamo grafismi in inchiostro blu che sembrano disegno e scrittura allo stesso tempo. Senza alzare la penna, il tratto sembra ballare formando ritmici boccoli che visivamente sembrano cuori e lettere, come se nel mare della perdita infinita facesse apparizione l’orizzonte della lingua e dell’amore, ingredienti essenziali per la rigenerazione del tessuto che ci lega al mondo. Poco dopo, Josefa comincia a scrivere pensieri personali e riflessioni sulla scienza, la religione, la cultura… informazioni, opinioni e appunti poetici che sorprendono chi la conosceva perché nessuno sa dove li ha appresi. Spesso accompagna i testi con disegni: ritratti di personaggi, alcuni famosi come Napoleone, Guglielmo Marconi, o il sacerdote e poeta catalano Jacint Verdaguer, e altre volte più astratti come la primavera o l’anima della fantasia… Più avanti realizza disegni indipendenti in inchiostro di vari colori e su carta, in diversi formati, alcuni molto grandi, con i materiali che sua figlia – lavoratrice in una fabbrica – le va fornendo.
(…)
Traduzione dollo spagnolo di Clara Jourdan)

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